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Prima settimana di caccia in sicilia, primo morto e primo ferito: ORA BASTA!
Scritto da Gianfranco   
 Venedì  14 settembre 2009

WWF E LAV: “TRAGEDIA ANNUNCIATA, DA ANNI LA SICILIA HA IL ‘PRIMATO’ DI MORTI E FERITI ALL’AVVIO DELLA STAGIONE VENATORIA”. APPELLO A LOMBARDO E CIMINO: “LA CACCIA E’ UN PROBLEMA DI PUBBLICA SICUREZZA, SUBITO MORATORIA DELLE DOPPIETTE”.



Ora basta: la prima settimana dell’irresponsabile pre-apertura della
caccia in Sicilia diventa ancora una volta una tragedia, con una nuova
vittima della scellerata frenesia venatoria di chi imbraccia una
doppietta. E’ questo il commento a caldo di WWF e LAV alla notizia
dello studente di Licata morto sparato, questa mattina, a Butera
(Caltanissetta) durante una battuta di caccia. E lo scorso giovedì,
primo giorno di caccia, nelle campagne di Comiso (Ragusa), un
cacciatore 37enne è stato gravemente ferito da un colpo di fucile di
un compagno mentre erano a caccia di conigli.

“E’ terribile affermarlo, ma si tratta di una tragedia annunciata –
dichiarano Pier Francesco Rizza  e Marcella Porpora, rispettivamente
Presidente Regionale del WWF Sicilia e Coordinatrice regionale LAV
Sicilia - che assegna alla Sicilia questo triste primato che, con
grande amarezza e rispetto per le vittime, denunciamo da anni tra
l’indifferenza della Regione. Nei mesi di settembre del 2003, del 2004
e del 2005 la Sicilia è stata la prima regione in Italia a registrare
morti per caccia; nella stagione 2005/2006 si contarono 2 morti e 5
feriti, nella stagione 2004/2005 1 morto e 6 feriti. E’ stato
irresponsabile il provvedimento dell’ex Assessore regionale
all’agricoltura, on. Giovanni La Via, che contro il buon senso e le
esigenze di tutela faunistica ha anticipato al 3 settembre la data di
apertura della caccia rispetto al calendario nazionale che la prevede
alla terza domenica di settembre. Ora ne vediamo le conseguenze! In
Sicilia i cacciatori sono troppi (53mila) e troppo indisciplinati ed i
primi giorni di apertura sono i peggiori: la spasmodica ricerca di
animali da mettere comunque nel carniere come ‘compensazione’ delle
tasse pagate per la licenza, spinge i cacciatori a sparare senza
freno”.

“Per questo chiediamo al Presidente della Regione, on. Raffaele
Lombardo, di porre subito rimedio al gravissimo e tragico errore
dell’apertura anticipata – incalzano Rizza e Porpora  – attraverso
l’immediata revoca del decreto assessoriale sulla pre-apertura della
caccia per sospenderla almeno fino alla fine del mese. Occorre
immediatamente una moratoria per rispetto di questa morte e per
scongiurare altri morti o feriti; solo dopo un’attenta riflessione ed
anche una valutazione dei rischi ecologici ed ambientali dell’impatto
dei 53mila cacciatori sulle popolazioni faunistiche dell’Isola, la
Regione potrebbe valutare se riaprire la caccia ad ottobre”. “Di
fronte a questa situazione ci attendiamo che il Presidente Lombardo e
l’Assessore all’agricoltura on. Michele Cimino dimostrino buonsenso ed
accortezza – proseguono i responsabili siciliani di WWF e LAV – in
quanto non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per
sopportare altri 4 mesi di caccia”.

Secondo WWF e LAV i tanti morti e feriti che la caccia causa in
Sicilia sono la micidiale conseguenza della legge venatoria regionale
n. 33 del 1997 e del decreto dell’Assessore all’agricoltura che ogni
anno emana il “calendario venatorio”: norme troppo permissive che
consentono di sparare sempre e ovunque. Per legge almeno il 60% del
territorio agro-silvo-pastorale di ogni provincia deve essere
obbligatoriamente destinato alla libera caccia ed ogni cacciatore può
entrare nei fondi privati anche contro il volere del proprietario
(art. 842 del codice civile). In Sicilia si può sparare 5 giorni a
settimana da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto,
quindi in condizioni di visibilità precarie. Insomma, la caccia è un
problema di pubblica e privata incolumità che le norme regionali –
fatte apposta per incoraggiare una caccia sfrenata, distruttiva e
pericolosa - ignorano colpevolmente pur di non far mancare il consenso
elettorale delle doppiette verso i politici siciliani.
   
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